Cos’è il CBD?

Sia il CBD che il THC appartengono ad un ampio gruppo di sostanze,
ciascuna delle quali interagisce con l’organismo umano in modo leggermente diverso. Le informazioni relative agli altri cannabinoidi sono ancora limitate, tuttavia gli esperti stanno lentamente acquisendo nuovi dati sulla seconda molecola più abbondante nella cannabis, nonché il cannabidiolo (CBD). Il CBD può essere considerato una sorta di fratello del THC, sebbene, a differenza di quest’ultimo, non generi effetti psicoattivi.

In altre parole, il CBD non produce sballi come il THC.
Questo cannabinoide influisce sul nostro organismo in decine di modi differenti, molti dei quali potrebbero potenzialmente favorire il nostro
benessere.

Quali sono gli effetti del CBD?

Il CBD è potenzialmente in grado di influire su decine di processi fisiologici.
Chiarimento: i potenziali effetti indicati di seguito non sono stati dimostrati scientificamente e, per confermare le ipotesi presentate, è necessario svolgere ulteriori studi. Non consigliamo assolutamente di assumere cannabis in sostituzione dei normali farmaci. In caso di particolari condizioni di salute, consultare sempre il medico
prima di assumere cannabis, in qualsiasi forma.

  • Sonno
    Alcuni studi preclinici suggeriscono che il CBD possa aiutare a trascorrere una notte tranquilla e riposante. A quanto pare, il cannabinoide non genera effetti sedativi, ma potrebbe contribuire a regolare il ciclo sonno/veglia attraverso vari meccanismi. Seguendo il naturale ritmo circadiano, è possibile addormentarsi rapidamente e dormire più profondamente.
  • Rilassamento
    Sfortunatamente, nella società moderna, tensione, ansia e disagio sono sempre dietro l’angolo. L’elemento che accomuna tutti i casi di ansia è il ruolo dei recettori 5-HT e del neurotrasmettitore serotonina. Soprannominata “ormone del buonumore”, la serotonina influisce direttamente sull’ansia, tramite l’attivazione dei suddetti recettori e viene generalmente rilasciata durante attività come l’esercizio fisico o il sesso.Gli scienziati hanno scoperto che anche il CBD interagisce con i
    recettori 5-HT, modulando la trasmissione serotoninergica. Il Journal of the International Association for the Study of Pain ha condotto uno studio relativo agli effetti del dolore neuropatico su cavie animali. Il team di esperti ha concluso che “ripetute somministrazioni di CBD a basso dosaggio riducono l’ansia tramite l’attivazione dei recettori 5-HT”. I ricercatori hanno aggiunto che questi risultati “supportano l’avvio di test clinici” per la creazione di trattamenti a base di CBD.
  • Recupero Muscolare
    L’infiammazione viene spesso considerata un fattore negativo. Tuttavia, questo meccanismo fisiologico è essenziale, poiché aiuta l’organismo a combattere le infezioni e a riparare i tessuti danneggiati.
    Quest’ultima azione è importante non solo per gli atleti, ma per tutti coloro che desiderano mantenere una buona forma fisica. Una massa muscolare sana e robusta riduce il rischio di infortuni, mantenendo il corpo attivo e vitale.
    Tuttavia, per sviluppare una corretta risposta infiammatoria, occorre possedere un sistema immunitario sano.
    Pur funzionando in modo impeccabile, talvolta il nostro sistema immunitario può confondersi, soprattutto quando è costantemente impegnato nella riparazione di tessuti danneggiati.
    Il team impegnato nella Cannabis and Cannabinoid Research ha scoperto che il CBD può contribuire a regolare la risposta immunitaria dell’organismo, reindirizzando l’azione delle cellule immunitarie. In altre parole, la molecola potrebbe supportare il corretto funzionamento del sistema immunitario e, soprattutto, favorire il recupero muscolare.

IL CBD è psicotropo?

Nonostante il legame con le specie di Cannabis sativa, il CBD non genera effetti psicotropi, sebbene possa essere considerato psicoattivo. Spesso la confusione deriva dal legame con il THC. CBD e THC sono entrambi cannabinoidi, ma interagiscono con l’organismo umano in modo differente, generando effetti diversi.

  • Il THC produce uno sballo per via della sua affinità verso i recettori CB1 nelle aree del cervello associate ad umore e motivazione. Proprio a causa di questa speciale interazione, la cannabis resta ancora vietata in molti Stati.
  • Il CBD, invece, non mostra alcuna affinità verso i recettori CB1. La molecola agisce dietro le quinte, senza produrre alcun effetto collaterale psicotropo.

L’OMS ha dichiarato, inoltre che  il CBD è generalmente ben tollerato dall’organismo, e possiede un buon profilo di sicurezza.